Un’alimentazione disfunzionale può essere un problema temporaneo il cui significato varia a seconda delle sue caratteristiche e del momento in cui si presenta. Quando però assume un tratto stabile nel tempo e si associa ad una modificazione del funzionamento generale (sociale, scolastico, familiare) è possibile che si definisca un vero e proprio disturbo alimentare. In questo caso i comportamenti volti al controllo del peso e della forma del corpo possono provocare danni alla salute fisica e compromettere in misura significativa il funzionamento psicosociale. I più diffusi Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge-eating disorder, BED).
Quella che fino a qualche decennio fa era una sindrome rara ora è molto cambiata sia nella forma che nelle dimensioni. Molti fattori hanno contribuito a modificare le caratteristiche del disturbo alimentare, molti sono gli stessi che stanno modificando la concezione stessa dell’adolescenza.
Dai quaderni del ministero della salute (n°17/22 e n°29) leggiamo che i disturbi dell’alimentazione sono uno dei problemi di salute più comuni nei giovani, soprattutto nelle ragazze, nel nostro Paese come in tutti i Paesi occidentali. L’incidenza dell’anoressia nervosa è stimata essere di almeno 8 nuovi casi per 100.000 donne in un anno, mentre quella della bulimia nervosa è di almeno 12 nuovi casi per 100.000 donne in un anno.
In Italia, sia per l’anoressia, sia per la bulimia nervosa la fascia di età per l’esordio è 15 – 19 anni, con una tendenza negli ultimi anni ad un esordio sempre più precoce che può associarsi ad un rischio elevato di danni permanenti, soprattutto perché i tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come le ossa e il sistema nervoso centrale.
È quindi indispensabile pensare ed essere preparati ad attuare interventi precoci, adottando strumenti di valutazione nutrizionale e tecniche terapeutiche adeguati all’età.
Qualora si osservassero significative modificazioni nei comportamenti alimentari diventa quindi importante rivolgersi al medico di base o ad uno psicologo di riferimento che sapranno dare indicazioni utili sulle risorse presenti sul territorio.
- Effetto lockdown e abbassamento dell'età media di chi soffre di DCA
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità - www.epicentro.iss.it) sottolinea come nel corso della pandemia covid 19 si poteva osservare:
L’osservazione clinica e i dati di accesso alle strutture per i disturbi del comportamento alimentare hanno poi confermato un notevole aumento delle problematiche correlate ai disturbi del comportamento alimentare ed un abbassamento dell’età di esordio delle problematiche stesse.
Ragazzi sempre più giovani hanno iniziato ad attuare condotte alimentari disfunzionali spesso senza che i genitori siano riusciti ad intercettare il disagio prima che diventasse sintomo di una problematica più seria.
- Quali sono gli influssi e le conseguenze che i social media hanno sui giovanissimi, in particolare per quanto riguarda i canoni estetici imposti e le folli diete che vi si trovano
Sappiamo che i social media tendono ad influire sempre di più sulle scelte dei ragazzi.
Il consumo digitale nasce oggi all'interno della famiglia, il ragazzino non sta mai da solo e il digitale lo connette con il mondo da subito a prescindere dal corpo reale. Fin da quando si è bambini non c’è confine tra ciò che è privato e ciò che è pubblico, qualsiasi esperienza trova un suo senso peculiare quando comunicata.
E’ importante quindi che gli attori dei social acquisiscono sempre più consapevolezza della loro responsabilità dal momento che influenzano chi li segue come se fossero nel qui ed ora.
Credo però che sarebbe riduttivo considerare i social in sé oppure chi li abita come il problema.
Un aspetto fondamentale oggi è che anche gli adulti di riferimento si sentano sempre più competenti e si legittimino quindi a chiedere, interessarsi alla vita virtuale che oggi è tanto se non più vera della reale.
Fondamentale non è tanto semplicemente limitare l’esperienza virtuale quanto creare alternative, sviluppare senso critico e aiutare a trasformare le crisi in opportunità.
- Quali gli influssi e le conseguenze che i modelli di riferimento (influencer, vip...) hanno sui giovanissimi e sui DCA
L’occuparsi dei disturbi alimentari nei giovanissimi oggi non può prescindere dall’occuparsi della trasformazione che vivono i ragazzini quando smettono di essere bambini. Diventa importante che i genitori prestino attenzione agli strumenti che i ragazzi hanno per far fronte ai cambiamenti, agli imprevisti, alle mode ma anche ai fallimenti o comunque all’imperfezione.
Un tema che accomuna il disturbo alimentare è quello legato al fatto che la mente deve avere un controllo sul corpo, se poi a questo si aggiungono i vissuti prestazionali fino al mito della perfezione, possiamo osservare come il cibo possa diventare uno strumento per raggiungere i propri obiettivi.
Spesso incontriamo ex bambini perfetti, su di loro la trasformazione puberale può diventare realmente un problema ed il peso è l'unico elemento che possono controllare.
Diventa quindi certamente importante osservare quali siano gli ideali di perfezione che vengono proposti a livello culturale e mediati poi dai social nella quotidianità dei ragazzi. Il rischio forte è che il confronto con i modelli proposti amplifichino la sensazione di non essere all'altezza. Questo può portare all’idea di nascondere o di sovraesporre il proprio corpo.
Per i ragazzi è importante provare a realizzare i compiti legati alla loro età cercando un vero sè che si mantenga però il più possibile integrato nel contesto. Hanno un bisogno estremo dell'altro e spesso dipendono dallo sguardo dell’altro.
E’ fondamentale quindi che si segnalino le problematiche relative ai disordini alimentari nei giovanissimi anche perché si riesca così a costruire un’adeguata cultura in merito.
Dopo una certa età del figlio il genitore non può più pensare di avere un controllo diretto dei suoi comportamenti o del suo contesto di riferimento è quindi ancora più importante che continui a valorizzare la propria figura come adulto di riferimento significativo e competente.
Importante quindi, a mio avviso, che si condivida tutti la responsabilità di essere riferimento sicuro di ragazzi oggi spesso molto intelligenti e competenti dal punto di vista razionale ma emotivamente sempre molto fragili.
Dott.ssa Francesca Farina
Psicologa e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
Psicologa a Lissone - MB
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